L’inquinamento da plastica sta uccidendo i nostri mari
Diciamo tutti stop ai sacchetti di plastica che rappresentano una delle principali fonti di inquinamento dei mari e sono la causa di morte per tantissime specie marine.
Il 12 settembre si celebra la “Giornata mondiale senza sacchetti di plastica”. L’idea è stata introdotta nel 2009 dall’associazione Marine Conservative Society, impegnata nella difesa degli ambienti marini da ogni forma di inquinamento. Per comprendere la portata dell’inquinamento da plastica nei mari è sufficiente sottolineare che il 95% dei rifiuti presenti nel Mediterraneo è composto proprio da materiale plastico.
Si tratta di una iniziativa di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente, nel corso della quale si intende combattere l’uso di uno dei prodotti in assoluto più dannosi per il Pianeta.
Il sacchetto di plastica uccide la biodiversità marina
Sono sempre più numerose le notizie di tartarughe marine, cetacei, o uccelli che muoiono a seguito dell’ingestione della plastica. E, quasi sempre, i ricercatori risalgono al sacchetto di plastica come causa del soffocamento. Lo scopo della giornata è, dunque, diffondere tra i consumatori la consapevolezza degli effetti prodotti dal sacchetto di plastica nel progressivo inquinamento dei mari di tutto il mondo, un vero e proprio avvelenamento che rischia di compromettere la biodiversità. Quindi, almeno per un giorno, cerchiamo di non utilizzare sacchetti di plastica per i nostri acquisti.
Dal 2021 vietato l’uso dei sacchetti di plastica
Dalla sua istituzione, la “Giornata mondiale senza sacchetti di plastica” ha determinato un lieve aumento della sensibilità, modificando leggermente i comportamenti dei consumatori ma ciò non è sufficiente per preservare il Pianeta dai pericoli connessi all’uso dei sacchetti di plastica. Per comprenderne il potenziale inquinante – affinché si degradi completamente nell’ambiente sono necessari fino a 200 anni – è sufficiente ricordare che il sacchetto di plastica rientra nella lista dei prodotti in plastica monouso che l’Unione Europea ha messo al bando a partire da gennaio 2021. Alcuni passi avanti sono stati compiuti da alcuni Stati come l’Italia che ha introdotto l’uso del sacchetto compostabile dal gennaio 2018.
Numerose sono le alternative al sacchetto di plastica: buste in materiale biodegradabile o compostabile, borse riutilizzabili che contengono percentuali variabili di plastica riciclata, differenti per gli alimenti e le altre merci.
Come partecipare attivamente alla “Giornata mondiale senza sacchetti di plastica”
È importante che, al di là delle normative, siano gli stessi consumatori a scegliere consapevolmente le soluzioni più utili alla tutela dell’ambiente, evitando di ricorrere ai sacchetti più inquinanti.
Anche solo per un giorno, impegniamoci a rifiutare di utilizzare o comprare i sacchetti di plastica e focalizziamo l’attenzione sulle alternative possibili.
Innanzitutto, quando facciamo la spesa cerchiamo di portare sempre con noi una o due borse di stoffa riutilizzabili in cui riporre ciò che abbiamo acquistato. E, se proprio dobbiamo, prima di accettare un sacchetto, controlliamo che quello che ci viene offerto riporti la scritta “compostabile” o il simbolo della sua biodegradabilità.
Se abbiamo in casa buste in plastica da precedenti acquisti, cerchiamo di riutilizzarle più volte e di smaltirle correttamente.
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