Ci siamo. Il periodo più festoso dell’anno è già qui.
Ma, oltre a sorrisi, abbracci e auguri, inevitabilmente il Natale porterà tonnellate di rifiuti da smaltire: carte da regalo, pacchetti, imballi di plastica e avanzi di pranzi e cenoni.
Con un po’ di impegno, con piccoli semplici gesti, però, ognuno di noi può contribuire a rendere green il proprio Natale e quello del Pianeta.
Fa ben sperare in tal senso il risultato dell’indagine realizzata per conto del portale Facile.it: per ridurre l’impatto ambientale e l’inquinamento prodotto durante le festività l’82% degli italiani ha dichiarato di aver intenzione di adottare comportamenti ecosostenibili.
Attenersi alla regola delle 4R per un Natale più rispettoso dell’ambiente
La regola delle 4R (ridurre, riciclare, riutilizzare, recuperare) è il primo fondamentale passo per rispettare l’ambiente.
Ridurre è un verbo da coniugare all’imperativo se vogliamo festeggiare un Natale green. Ridurre la produzione dei rifiuti, ma anche ridurre lo spreco di cibo. L’invito è della Confederazione italiana agricoltori, secondo cui circa il 5% dei cibi che compriamo durante le feste di Natale non sarà consumato e finirà nel cassonetto. Frutta, verdura, pane, latticini e carne sono i prodotti più a rischio. L’associazione di categoria sottolinea che, in questo periodo di feste si assista ogni anno ad un’impennata del livello di spreco alimentare. Si calcola che nel periodo natalizio si buttino via circa 500mila tonnellate di cibo, che corrispondono a circa 80 euro per famiglia.
Ciò, inevitabilmente, produce un aumento del livello di inquinamento con un danno ambientale calcolato nella proporzione di 1 tonnellata di rifiuti alimentari = 4,2 tonnellate di CO2.
Fra le 4R, quella di Riciclare dovrebbe guidarci in ogni acquisto.
Per i nostri regali natalizi, preferiamo quindi avvolgerli nella carta – che sia possibilmente carta riciclata – e non in buste di plastica o, peggio ancora, in buste plastificate. In questo modo, riusciremo a ridurre la produzione di nuova plastica e a non inquinare ulteriormente il nostro bel Pianeta.
Incartare i regali con materiali di recupero è una soluzione ancora più radicale perché, immaginate, la vita media di una carta da regalo è di soli 15 secondi. E, allora, perché spendere denaro per acquistarla? Possiamo aggiungere un tocco di originalità ai nostri doni, utilizzando vecchi giornali, corda ed altri oggetti recuperati per le decorazioni.
Ed ecco qui, il verbo Riutilizzare, di antica memoria. Se coniugato in cucina permette di evitare gli inutili sprechi di cibo e di sperimentare nuovi piatti. I blog, i siti, i portali dedicati alla cucina dispensano tutto l’anno consigli e ricette anti-spreco. Potremo trasformare questo momento in un’occasione di condivisione e di coinvolgimento dei nonni, saggi custodi di soluzioni anti-spreco, abituati da sempre a utilizzare i cosiddetti “avanzi di cibo” per ottenere gustose pietanze, oggi alla base della tradizione gastronomica italiana.
Con la R di Recuperare, infine, possiamo dar sfogo a tutta la nostra creatività, trasformando il destino di oggetti apparentemente giunti alla fine della propria vita in decorazioni per l’albero o per la tavola, giochi poveri, oggetti d’arredo colorati e divertenti. L’oggetto sarà così valorizzato e non sarà più da considerarsi come un rifiuto.
Scegliamo con attenzione gli addobbi e per lo shopping niente auto privata
Non è vero che l’albero natalizio di plastica sia più sostenibile di abete vero. Tanti degli abeti in vendita nei negozi sono infatti coltivati appositamente a scopo commerciale e non vanno a depauperare le nostre foreste. Inoltre, possono essere ripiantati dopo le feste o, se non hanno radici, possono essere trasformati attraverso il compostaggio in fertilizzante da riutilizzare in agricoltura. Gli alberi di plastica invece sono terribilmente inquinanti, sia nella produzione che nello smaltimento.
Per le decorazioni luminose, cerchiamo di ridurre il consumo di energia elettrica, con i Led, ricordando che le luci di Natale non più utilizzabili diventano rifiuti speciali Raee (Rifiuti da Apparecchiature elettriche ed elettroniche) e devono essere portate alle stazioni ecologiche.
Per lo shopping, infine, scegliamo il trasporto pubblico locale o il car-sharing, contribuiremo a ridurre lo smog che, assieme ai riscaldamenti domestici, contribuisce pesantemente all’inquinamento atmosferico delle nostre città.
Ed ora occupiamoci della tavola, che dovrà essere rigorosamente plastic free e sostenibile
Dieci, quindici, venti? Di quanti coperti sarà la vostra tavola di Natale? È questo il principale banco di prova dinanzi al quale rischiano di crollare tutti i buoni propositi: piatti e stoviglie da lavare. Natale è, infatti, l’occasione per riunire allo stesso desco figli, nipoti, zii e cugini giunti da ogni parte del mondo. La vera scelta responsabile sarà quella di utilizzare piatti lavabili e non cedere alla tentazione di quelli di plastica, soprattutto se oltre ad essere in tanti il vostro menù è lungo e articolato. Ricordate che, l’alternativa alla ceramica è il materiale compostabile realizzato in fibre vegetali che può essere smaltito con facilità nella frazione umida. L’obiettivo, a tutti i costi, è quello di mettere al bando la plastica usa e getta.
La sostenibilità in tavola si valuta anche sulla filiera e sulla provenienza del cibo. Dall’antipasto alla frutta, cerchiamo di orientare le nostre scelte su prodotti di stagione, a filiera corta, artigianali, rispettosi della terra e del mare.
E per le bevande? Che decidiate di pasteggiare con vino o champagne, non dimenticate che la scelta più sostenibile per l’acqua è quella della depurazione domestica. Da servire, naturalmente in scintillanti caraffe di vetro o di cristallo.
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