Sentiamo spesso parlare dell’importanza della corretta idratazione. Ma quali possono essere le conseguenze quando questa abitudine non viene rispettata? Ecco cinque rischi che possiamo correre se non assumiamo la giusta quantità d’acqua, e un consiglio su come prevenire questi disturbi:
-Cali di concentrazione e senso di stanchezza
-Pelle secca, eczemi, acne
-Ritenzione idrica e calcoli renali
-Problemi al cuore e alla circolazione
-Sistema immunitario e articolazioni
Cali di concentrazione e senso di stanchezza
Sapevi che il nostro cervello è costituito per circa il 90% d’acqua? Lo dimostra il fatto che è proprio questo il primo organo a mostrare i sintomi della disidratazione. La mancanza di liquidi nel cervello influenza il processo decisionale, la memoria e persino l’umore. In uno studio condotto dalla University of East London, i ricercatori hanno mostrato come il semplice atto del consumo dell’acqua migliora le performance degli studenti.
Un altro problema che si può verificare è un senso di stanchezza e confusione, e, in casi più gravi, vertigini, tachicardia e stato confusionale.
Pelle secca, eczemi, acne
La pelle ha bisogno di tanta acqua per restare luminosa e in salute, e per prevenire quindi la secchezza. Quando siamo disidratati, l’acqua viene rilasciata dalle cellule della pelle per essere trasportata agli organi vitali e di conseguenza la pelle diventa più secca.
Anche l’acne, spesso attribuita a squilibri ormonali, può essere un sintomo di disidratazione. Il nostro corpo richiede acqua per eliminare le tossine in modo efficiente. Se non riceve abbastanza liquidi, queste tossine sono costrette a trovare un’altra via d’uscita.
Ritenzione idrica e calcoli renali
La ritenzione idrica non solo è legata a inestetismi come la cellulite, ma spesso è un segnale che il corpo ci invia quando ha bisogno di più acqua. Quando non viene idratato a sufficienza, infatti, risponde immagazzinando i liquidi disponibili. Assumere alimenti diuretici può essere una soluzione che dona un sollievo temporaneo, ma l’approccio migliore per combattere la ritenzione idrica è senza alcun dubbio quello di bere più acqua.
Anche i reni, nel tempo, possono pagare le conseguenze di un’eccessiva disidratazione: ne deriva il rischio di calcoli e infezioni delle vie urinarie.
Pressione sanguigna e problemi al cuore
Una delle complicazioni a cui si può andare incontro in caso di grave disidratazione è l’aumento della frequenza cardiaca, causata da una diminuzione del volume e della pressione sanguigna, che provoca dolore al petto, vertigini, debolezza o stanchezza.
Nei casi più gravi, questi fattori si abbassano a tal punto da provocare uno choc ipovolemico, che impedisce al cuore di pompare sangue a sufficienza nell’organismo, compromettendo la funzionalità degli organi.
Sistema immunitario e articolazioni
Se il trasporto di sostanze nutritive è compromesso si danneggia il nostro sistema immunitario e di conseguenza ci ammaliamo più spesso. Rimanere idratati accelera anche il processo di guarigione naturale del corpo.
L’acqua è, inoltre, una componente essenziale per la salute delle articolazioni e della cartilagine, quindi se si soffre di distorsioni o stiramenti frequenti, potrebbe trattarsi di un sintomo di disidratazione. Uno squilibrio di elettroliti può anche causare crampi muscolari.
Le conseguenze più gravi, è bene ricordarlo, sono legate a una disidratazione di livello elevato. In generale, le persone che devono stare particolarmente attente sono quelle che svolgono attività fisica di resistenza per lunghi periodi, soprattutto d’estate. Prevenire la disidratazione è molto semplice: basta bere in modo costante e frequente, abituandoci ad assumere liquidi non appena ne sentiamo l’esigenza. L’acqua depurata a osmosi inversa, in particolare, favorisce l’assorbimento dei nutrienti e, essendo priva di qualunque sostanza dannosa, risulta più leggera e piacevole da bere.
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