Si chiama Aziz ed è situato nel villaggio di Gahaleni – vicino Malindi, in Africa – il pozzo di acqua potabile che tornerà a servire la comunità locale grazie all’intervento dell’azienda Biosalus a sostegno dell’attività della onlus Amref, da tempo impegnata per lo sviluppo dei sud del mondo.
L’azienda devolve il ricavato delle vendite del World Water Day 2019
È il quinto anno consecutivo che Biosalus – azienda leader nel settore della depurazione domestica dell’acqua e nella purificazione dell’aria – rinnova il proprio impegno per l’Africa grazie all’iniziativa Biosalus for Africa per la potabilizzazione delle aree interne del continente, dal Madagascar al Mozambico al Kenya. “Ogni anno”, spiega Mauro Messina, il brand owner di Biosalus, “l’azienda investe il ricavato della vendita degli impianti di depurazione domestica durante la “Giornata mondiale dell’acqua” nella realizzazione di un nuovo pozzo per permettere alle popolazioni locali di accedere ad uno dei beni più preziosi per l’uomo: l’acqua potabile”.
Incontrare la comunità locale è un’emozione indescrivibile
L’impegno di Biosalus non si esaurisce nel mero intervento economico, pure importantissimo, ma si estende all’incontro con le popolazioni africane beneficiarie, con le autorità sanitarie locali e con i referenti della onlus Amref. Nei prossimi giorni, infatti, dal 14 novembre l’azienda sarà in Africa con una nuova delegazione per seguire da vicino i lavori al pozzo Aziz, che fornirà acqua potabile alla comunità del villaggio interno del Kenya.
“È bellissimo condividere l’emozione dello scavo insieme agli abitanti dei villaggi, adulti e bambini”, commenta Messina, “ed è ancora più meraviglioso ricevere e regalare sorrisi. Essere consapevoli di poter fare qualcosa di utile per questi popoli ci riempie di gratificazione, perché finalmente anche nei villaggi meno fortunati delle zone interne sarà disponibile l’acqua potabile”.
Pozzo d’acqua potabile: uno dei beni più preziosi per l’uomo
Al termine dei lavori, previsti entro la fine di novembre, il pozzo assicurerà l’approvvigionamento a 21 nuclei familiari (ciascuno formato da 8- 15 persone), dediti all’allevamento di mucche capre e polli, e agli studenti della vicina scuola elementare di Gahaleni.
Il pozzo fu inizialmente scavato nei primi anni ’70 con il contributo di un uomo di nome Aziz e serviva la comunità locale; la profondità allora era di 17 metri e il recupero dell’acqua avveniva tramite il tradizionale sistema con secchio e corda. All’inizio di quest’anno, a causa della bassa ricarica della risorsa dovuta alla situazione climatica della zona, la comunità ha richiesto ad Amref un intervento per riabilitarlo. “Abbiamo accolto immediatamente e con entusiasmo questo progetto propostoci”, aggiunge Messina, “perché ci permetterà di dare una risposta risolutiva alle esigenze della comunità di Gahaleni, consentendo loro di usufruire di acqua potabile per soddisfare i bisogni primari ma anche per sostenere le attività produttive, come l’allevamento, a cui si dedicano”.
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