Mariasole Bianco, conquistata da Biosalus Italia

Mariasole Bianco, conquistata da Biosalus Italia

Il volto del Kilimagiaro Rai 3, Mariasole Bianco conquistata da Biosalus Italia

Mariasole Bianco, volto della trasmissione di Rai3, Kilimangiaro, conquistata da Biosalus Italia: “Sono davvero felice – ha dichiarato – di collaborare con Biosalus, soprattutto perché ci sono moltissimi giovani”.

Biosalus Italia, azienda leader per la produzione e la distribuzione di depuratori d’acqua e purificatori d’aria,– sempre impegnata in azioni sociali in favore del quotidiano vivere sano, oltre a promuovere la realizzazione di pozzi di acqua potabile in Africa già da diversi anni, per il 2020 ha in programma una novità. Si tratta di un impegno, “acqua pulita” in favore della salvaguardia dei mari italiani, e lo farà al fianco di un’organizzazione mondiale che da anni è impegnata per la tutela dell’ambiente marino: Worldrise.

Come già annunciato durante il meeting estivo Biosalus del 2 luglio scorso, Biosalus Italia aderisce al progetto ‘Il mare inizia da qui’. Ma conosciamo un po’ meglio l’attività di Worldrise e facciamo due chiacchiere con la sua presidente e fondatrice, Mariasole Bianco.

Scienziata e divulgatrice ambientale, ha studiato in Australia dove ha conseguito la seconda laurea, ed è esperta in conservazione dell’ambiente marino e in gestione delle aree marine protette. È anche docente all’Università di Genova. Mariasole Bianco aveva un desiderio: “Fare qualcosa per il mio paese e per il mio mare. Ero ancora in Australia quando ho cominciato a desiderare il coinvolgimento dei giovani soprattutto”.

Mariasole in che maniera Worldrise e Biosalus collaboreranno?

“Worldrise e Biosalus svilupperanno insieme un pezzo di futuro. Le aziende che si adoperano in favore dei nostri mari sono aziende responsabili e sensibili all’ambiente. ‘Il mare inizia da qui’ è il progetto su cui lavoreremo insieme e che punta a moltiplicare le opportunità per diventare portatori di soluzioni, perché il lavoro di squadra crea il movimento del cambiamento”.

Cosa accadrà dunque durante i progetti?

“Accadrà che quelli che pensavano di non avere alcun interesse per il mare e per la sua salvaguardia, si scopriranno grandi sostenitori perché acquisiranno consapevolezza. Conoscere le condizioni del nostro mare porta inevitabilmente a interessarsi perché scatta il desiderio di fare qualcosa di concreto. La consapevolezza, infatti, non è di tutti: questo non dobbiamo darlo per scontato. Ma provare a stimolarla sì, e provare a sostenerla anche quando il progetto finisce. Al termine, infatti, il nostro team consegna a ciascun partecipante il 10 regole quotidiane per fare la differenza”.

mariasole bianco

Parliamo allora un po’ dei nostri mari! In che condizioni sono?

“Be’, l’ho detto anche durante il meeting: a parità di peso, nel 2050 ci sarà più plastica che pesci. Questo significa che l’ecosistema marino è in grande difficoltà e a grave rischio collasso. Il 93% del calore in eccesso prodotto dalla terra viene assorbito dai mari; gli oceani sono sempre più caldi e più acidi, e la temperatura è sempre più alta anche a oltre 2000 metri di profondità! Il nostro mare, il Mediterraneo, per esempio, sta già subendo una serie di modifiche del suo sistema a causa dei cambiamenti climatici. Sta subendo, infatti, l’invasione di specie aliene con la conseguenza che queste presenze incidano sulla fauna locale con la perdita di quell’equilibrio tipico del Mediterraneo. A questo si aggiunga anche la pesca”.

Quali sono le specie aliene?

“Il pesce palla, il barracuda, il pesce scorpione (rinvenuto sulle coste della Sicilia), le specie tropicali: predatori che mettono a rischio la biodiversità. La situazione è drammatica! Abbiamo solo 10 anni per invertire la rotta e incidere sui prossimi 10mila anni”.

Worldrise nasce 6 anni fa, da una tua idea…

“Ho provato a immaginare un’alternativa per i giovani, visto che in Italia si fa un po’ fatica a trovare il proprio spazio. E così Worldrise è nata con me e con la mia esperienza internazionale, mio padre (grande ispiratore dell’amore per il mare) e la mia amica Virginia. L’obiettivo è quello di promuovere future generazioni di custodi del patrimonio naturalistico”.

Come sei arrivata al Kilimangiaro di Rai3?

“Inseguendo il sogno di salvaguardare il mare! Ero in Australia e stavo collaborando con Google. Stavamo lavorando sul progetto innovativo di navigazione dentro il mare (un po’ il navigatore per auto ‘Maps’, ndr), cioè immersi nel mare e vederlo da dentro come sub. Il progetto, per la sua innovazione, ha fatto il giro del mondo e il programma di Rai 3 Kilimangiaro mi ha intervistato per spiegare anche in Italia cosa avevamo fatto in Australia. Da allora mi hanno chiesto di far parte della squadra. Ho imparato tantissimo, è davvero una squadra straordinaria”.

Oggi molti sono i giovani coinvolti che hanno cominciato come volontari e poi sono diventati responsabili di progetti, ma le figure sono trasversali: ci sono biologi, designer, videomaker, esperti di comunicazione e via discorrendo.

‘Il mare inizia da qui’ è solo uno dei progetti promossi da Woldrise. Tra gli altri ci sono anche ‘#Batti5’ (progetto che coinvolge i bambini), ‘No plastic more fun’ (che coinvolge maggiormente le aziende), ‘Il golfo dei delfini’ (partito in Sardegna), ‘A-mare le Isole Eolie’ e molti altri.

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