L’Acqua del rubinetto è sicura?

L’Acqua del rubinetto è sicura?

TROPPO CLORO E TROPPE DEROGHE MINACCIANO LA NOSTRA SALUTE, ATTENZIONE ALL’ ACQUA DEL RUBINETTO! SCOPRI SE E’ SICURA.

L’acqua del rubinetto, seppure sia potabile per definizione, può contenere sostanze dannose per il nostro organismo, derivate dai trattamenti di disinfezione dell’acqua, in particolare dai trattamenti di clorazione, e dallo stato di manutenzione delle tubature domestiche e dello stabile in cui abitiamo. L’aggiunta di cloro all’acqua è il metodo più comunemente utilizzato per la potabilizzazione dell’acqua che viene erogata dalle reti italiane: il cloro ha il compito di debellare gli eventuali patogeni e rendere l’acqua “microbiologicamente pura”.

Affermare che un’acqua è potabile, però, non vuol dire che questa sia sana per il nostro organismo.

Lo rivela uno studio condotto dalle Università americane “John Hopkins” e “Berkeley”. I ricercatori hanno dimostrato che il cloro, disciogliendosi in acqua, può creare sottoprodotti tossici per il nostro organismo. Sostanze che finora non erano mai state identificate.

I risultati della ricerca – pubblicati nei mesi scorsi dalla rivista “Environmental Science & Technology” – non mettono in dubbio il potere disinfettante del cloro e i suoi benefici, ma sollevano il dibattito sull’opportunità di cercare un metodo alternativo al procedimento di clorazione dell’acqua destinata al consumo umano.

I ricercatori hanno utilizzato una tecnica comunemente impiegata nel campo della tossicologia per riconoscere le sostanze basandosi sulla loro reazione con biomolecole (proteine, DNA). Prima hanno aggiunto il cloro all’acqua, poi hanno aggiunto una molecola quasi identica ad uno degli amminoacidi più importanti per il nostro organismo come il DNA. Quindi, utilizzando la tecnologia dello spettrometro di massa hanno rilevato alcune sostanze che hanno reagito con l’amminoacido. L’analisi delle sostanze ha evidenziato due sottoprodotti del BDA, un composto molto tossico e cancerogeno che non era mai stato individuato nell’acqua clorata.

“A mio avviso, dobbiamo valutare quando la clorazione dell’acqua è realmente necessaria per proteggere la salute e quando potrebbero esserci approcci alternativi migliori, ha commentato lo studioso Carsten Prasse, dell’Università John Hopkins, riferendosi a metodiche alternative di purificazione dell’acqua utilizzando ozono, raggi ultravioletti o filtrazione da applicare a monte della distribuzione idrica. O attraverso sistemi di microfiltrazione oppure ad osmosi inversa, da applicare direttamente all’impianto di erogazione finale (casa, ufficio, ristorante, etc.).

Ma come mai l’acqua del rubinetto destinata al consumo umano può essere un pericolo per la salute?

Una delle cause è il massiccio utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, sostanze pericolose per la nostra salute, come ad esempio i pesticidi utilizzati in agricoltura, che penetrano nelle falde acquifere, inquinandole. Molteplici possono essere le cause dell’inquinamento dell’ambiente che possono influire sulla qualità dell’acqua potabile: geologico, atmosferico, da smaltimento dei rifiuti, da sversamenti di reflui industriali, da reflui agricoli, da sostanze radioattive, dalla scarsa manutenzione delle condutture condominiali e domestiche.

acqua del rubinetto

La legislazione, purtroppo, non è in grado di aggiornarsi e di tenere il passo delle tante sostanze chimiche in uso nell’industria, in agricoltura e in tutte le altre attività produttive umane. Questo limite legislativo è facile da verificare. Per essere definita potabile, infatti, l’acqua che arriva al nostro rubinetto deve essere sottoposta alla verifica di soli 53 parametri, stabiliti dal D.Lgs. 31/2001 – e successive modificazioni e integrazioni – che disciplina il campo delle acque potabili e definisce anche i parametri analitici ai quali l’acqua deve sottostare per potere essere definita potabile. Questi controlli, dunque, incidono solo per il 2% rispetto ai rischi di inquinamento. A ciò si aggiungono le deroghe alla stessa legislazione. Ovvero, eccezioni ai limiti stabiliti per legge a tutela della nostra salute, che autorizzano in alcuni territori il superamento dei livelli massimi consentiti per erbicidi, nitrati, manganese, arsenico, nichel, ferro, fluoro, sottoprodotti della disinfezione e tante altre sostanze potenzialmente cancerogene.

In attesa che la scienza chiarisca meglio i rischi derivanti dalla clorazione dell’acqua e che il legislatore fissi nuovi e più aggiornati parametri sulle analisi per la potabilità, è meglio tutelare la propria salute attraverso un controllo della qualità dell’acqua dei nostri rubinetti.

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